
Il Giovedì in Parrocchia:
Preghiera personale,
Santa Messa
Catechesi comunitaria
17.00
Esposizione e Adorazione personale silenziosa
17.15
Preghiera del Vespro, dell’Angelus e del S. Rosario Benedizione Eucaristica
18.30
S. Messa
19.00
Catechesi per tutta la Comunità, in particolare per tutti i collaboratori pastorali

Catechesi del Giovedì
a partire dal tema diocesano dell'Anno:
“Abitare con il cuore la Città”
Mossi dallo Spirito Santo
Itinerario di formazione 2019-2020 alla luce degli
Atti degli Apostoli
Per prepararsi all'incontro di catechesi...
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Giovedì 3 Ottobre: Introduzione al tema dell'Anno.
Chi non è mosso dallo Spirito, attesta che poco
obbedisce a Cristo. Poco vive il Vangelo.
Poco osserva la Parola
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Giovedì 10 Ottobre: Voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo
La pastorale vera inizia dal proprio cuore, dalla propria mente,
dal proprio corpo. È questa la vera pastorale,
ma anche la nostra vera missione: fare di noi stessi
una perfetta immagine di Gesù Signore.
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Giovedì 17 Ottobre: E tutti furono colmati di Spirito Santo
Ogni sacramento che riceviamo ci immerge in una speciale
grazia, verità, luce di Gesù Signore. Battesimo, cresima,
eucaristia, penitenza, unzione degli infermi, ordine sacro,
matrimonio, ognuno di questi sacramenti
è una speciale immersione nello Spirito
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Giovedì 24 Ottobre: Voi siete i figli dei profeti e dell'alleanza che Dio stabilì
con i vostri padri
Tutte le promesse, le profezie, i giuramenti, gli oracoli
del Signore sono state fatte ai figli di Abramo e per
i figli di Abramo ad ogni altro uomo. Anche questa verità
mai va dimenticata. Cristo è discendenza di Abramo secondo
la carne. Lui è la salvezza del popolo d’Israele. Ma è in Lui,
con Lui, per Lui, che ogni altro uomo potrà essere salvato.
Oggi la salvezza del mondo è per il Corpo di Cristo e in esso
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Giovedì 7 Novembre: Quand'ebbero terminato la preghiera, il luogo in cui erano
radunati tremò e tutti furono colmati di Spirito Santo e
proclamavano la parola di Dio con franchezza
Qual è la volontà di Dio in ordine agli Apostoli? È il compimento
della missione evangelizzatrice verso ogni uomo, verso
tutti i popoli. Cosa devono chiedere gli Apostoli nella preghiera?
Che si possa dare a Cristo Gesù ogni obbedienza. Poiché tante
cose non dipendono dagli Apostoli, ma dagli uomini, allora si
chiede al Signore che doni loro la forza di annunciare il Vangelo, spianando a Lui la strada.
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Giovedì 14 Novembre: E di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che
Dio ha dato a quelli che gli obbediscono
Ogni membro del corpo di Cristo può meritare il premio di
nuovi figli da dare a Dio. È quanto è sempre avvenuto con i santi.
Per la loro piena obbedienza alla Parola e consegna a Cristo
Signore, il Padre, per lo Spirito Santo, ha dato non solo ai
grandi fondatori di ordini, congregazioni, movimenti e
associazioni un grande numero di figli.
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Giovedì 21 Novembre: Noi, invece, ci dedicheremo alla preghiera e al servizio della Parola
Organizzare la carità materiale e spirituale non è facile in
una comunità. Mancano i soggetti. Perché privi dei requisiti
richiesti. I requisiti sono essenziali. Uno storpio non può correre.
Un muto non può parlare. Un cieco non può vedere. Un sordo
non può udire. Un ignorante non può insegnare. Uno che manca
di ogni virtù non può governare, perché il governo è
nell’esercizio delle virtù. [...] Senza requisiti necessari non
si può accedere a nessun ministero o incarico nella Chiesa.
Un catechista senza formazione adeguata nelle cose del
Signore, insegnerà falsità a quanti sono affidati alle sue
cure. Nutrire un cuore di menzogne è peccato gravissimo.
Meglio astenersi dall’insegnamento della dottrina cristiana,
anziché educare giovani vite alla dottrina di Satana
e alla falsità.
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Giovedì 28 Novembre: Stefano intanto, pieno di grazia e di potenza, faceva grandi
prodigi e segni tra il popolo
Più si cresce nello Spirito Santo, perché si cresce in
conformità a Cristo Gesù e più si producono frutti secondo
lo Spirito del Signore. Meno si cresce e meno frutti si
produrranno. La vera missione, la vera pastorale, la vera
evangelizzazione è un frutto della verità di Cristo
e dello Spirito in noi
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Giovedì 5 Dicembre: Ma egli, pieno di Spirito Santo, fissando il cielo, vide la
gloria di Dio e Gesù che stava alla destra di Dio
La perseveranza è sino alla morte, ma la morte non è il
discepolo di Gesù che deve deciderla. Ogni decisione nella
sua vita, per la sua vita appartiene al Padre celeste, nello
Spirito Santo. Il fine del discepolo di Gesù non è il martirio,
ma l’evangelizzazione. Il fine è far conoscere Cristo. Tutta
la vita è consacrazione a questo fine. Si fa conoscere Cristo,
annunziando il suo mistero, manifestandolo visibile nel
nostro corpo.
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Giovedì 12 Dicembre: Allora imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo.
Chiediamoci: qual è oggi la vera povertà della Chiesa e perché
essa è senza forza di convincimento e di attrazione di altri
uomini e donne a Cristo Gesù? La povertà del cristiano è il
cristiano senza l’altro cristiano. Il battezzato è senza il battezzato
e senza tutti gli altri cristiani che hanno ricevuto una più grande
conformazione a Cristo Gesù. La stessa verità vale per il cresimato,
il diacono, il presbitero, il vescovo, il papa. Se si è cristiani da soli,
non si è cristiani, perché non si è vero corpo di Cristo.
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Giovedì 19 Dicembre: Disse allora lo Spirito a Filippo: "Va' avanti e accòstati a quel carro".
Tutti possono leggere la Scrittura, anzi devono leggerla. Tutti
hanno però bisogno di chi la spieghi. L’eunuco legge la Scrittura,
ma non la comprende. Senza comprensione mai potrà nascere
la vera fede. Filippo gliela spiega, l’eunuco comprende il mistero
di Cristo, chiede il battesimo. Evangelizzazione, spiegazione
della Scrittura, Sacramenti sono una cosa sola, mai due o più cose.
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Giovedì 9 Gennaio: Egli è lo strumento che ho scelto per me, affinché porti il mio nome
dinanzi alle nazioni, ai re e ai figli d'Israele; e io gli mostrerò quanto
dovrà soffrire per il mio nome.
Ad Anania il Signore manifesta qual è la missione che Paolo dovrà
vivere … Paolo sarà veramente il crocifisso per Cristo Gesù.
La sua vita è un andare per il mondo annunziando Cristo e questi Crocifisso, unica speranza per l’uomo.
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Giovedì 16 Gennaio: Allora Bàrnaba lo prese con sé, lo condusse dagli apostoli e raccontò
loro come, durante il viaggio, aveva visto il Signore che gli aveva
parlato e come in Damasco aveva predicato con coraggio nel nome
di Gesù.
Paolo viene a Gerusalemme da vero discepolo del Signore. Gli altri
discepoli non si fidano di lui. Lo conoscono come persecutore e
non come discepolo. Bàrnaba si prende cura di accreditarlo presso
gli altri discepoli, testimoniando per lui, attestando che realmente,
veramente è discepolo del Signore. Senza questo accreditamento
Paolo sarebbe stato isolato. Si diffidava di lui.
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Giovedì 23 Gennaio: E i fedeli circoncisi, che erano venuti con Pietro, si stupirono che
anche sui pagani si fosse effuso il dono dello Spirito Santo.
Pietro in questa storia è il testimone ufficiale dello Spirito Santo.
Lui dovrà attestare a tutta la Chiesa non ciò che lui ha fatto, ma
ciò che lo Spirito ha fatto. Qualcuno potrebbe anche dubitare della
visione di Pietro sulla terrazza. Potrebbe anche dubitare della visione
di Cornelio. Nessuno potrà però mai dubitare della discesa dello
Spirito Santo in casa di Cornelio, perché è avvenuta alla presenza
di molti.
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Giovedì 30 Gennaio: Quando questi giunse e vide la grazia di Dio, si rallegrò ed esortava
tutti a restare, con cuore risoluto, fedeli al Signore.
Nella comunità di Antiochia vi è una fioritura eccezionale di doni
dello Spirito Santo. Quando Bàrnaba viene in Antiochia, mandato
dalla Chiesa di Gerusalemme, vide la grazia di Dio che abbondava
in essa e se ne rallegrò molto. Ma questo non è ancora sufficiente.
A nulla serve iniziare, se poi non si persevera in quello che lo
Spirito Santo ha iniziato a fare per mezzo nostro. Bàrnaba esorta
a perseverare. A nulla serve iniziare se poi non si persevera.
La salvezza è dalla perseveranza.
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Giovedì 6 Febbraio: Ora so veramente che il Signore ha mandato il suo angelo e
mi ha strappato dalla mano di Erode ...
Nella liberazione di Pietro per opera dell’Angelo, il Signore dona
alla sua Chiesa il suo conforto, la sua consolazione, ne accresce
la fede e la speranza, infonde la certezza che i discepoli del Signore
non sono soli. Quanto Gesù ha loro detto: “Io sarò con voi tutti i
giorni fino alla fine del mondo”, non è una falsa promessa.
È realtà, storia. Veramente il Signore è con Pietro e con ogni
altro suo discepolo. È Lui il loro Signore.
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Giovedì 13 Febbraio: C’erano nella Chiesa di Antiòchia profeti e maestri
La missione di Paolo e Barnaba ha origine nel cuore dello
Spirito Santo. Attenzione: non è a Paolo e a Barnaba che lo
Spirito Santo dice di prepararsi per la Missione, ma è alla Chiesa
che lo dice. Non è il singolo che è chiamato. Lo Spirito manifesta
la sua volontà alla Chiesa. La Chiesa obbedisce allo Spirito Santo,
Paolo e Barnaba infatti sono mandati dallo Spirito Santo
e dalla Chiesa.
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Giovedì 20 Febbraio: La parola del Signore si diffondeva per tutta la regione. Ma i Giudei sobillarono le pie donne della nobiltà e i notabili della città e
suscitarono una persecuzione contro Paolo e Bàrnaba e li cacciarono
dal loro territorio.
Il rifiuto del Vangelo per volontà, per cattiveria del cuore e per
malvagità dello spirito dell’uomo, si trasforma in odio verso
quanti annunciano la Parola. L’odio può commettere ogni delitto,
compresa la morte degli evangelizzatori. Esso è sempre frutto del peccato che governa la nostra vita. Dove c’è odio contro la verità,
c’è sempre odio contro la Parola del Signore. Non c’è obbedienza
alla Parola.
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Giovedì 27 Febbraio: Dopo aver annunciato il Vangelo a quella città e aver fatto un
numero considerevole di discepoli, ritornarono a Listra, Icònio e
Antiòchia, confermando i discepoli ed esortandoli a restare saldi
nella fede "perché - dicevano - dobbiamo entrare nel regno di Dio
attraverso molte tribolazioni".
L’esortazione è vera, giusta, operatrice di frutti di salvezza, quando
viene fondata sulla nostra perseveranza e sul dono ai fratelli dei
fondamenti razionali, tratti dalla Scrittura e dalla Storia, che
attestano la verità del nostro cammino. Fonte di esortazione è la
catechesi, sono le omelie, ogni altra via per l’insegnamento della
dottrina cristiana. Sciupare una di queste vie ci rende responsabili
dinanzi a Dio.
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Lunedì 3 Marzo: (Esercizi spirituali) Elemosina, preghiera, digiuno non sono opere
quaresimali, ma opere quotidiane del Discepolo di Gesù. Opera
particolare della Quaresima è la conformazione più vera e più santa
a Cristo che deve portare ogni discepolo di Gesù a offrire la vita
a Cristo, perché Cristo ne faccia un sacrificio nel suo sacrificio per
la redenzione del mondo.
L'elemosina
Cristo Gesù è la grande elemosina del Padre per la nostra salvezza.
In Cristo Gesù ogni suo discepolo è chiamato a divenire grande
elemosina di Cristo da offrire al Padre in sacrificio per la salvezza di
ogni fratello che vive sulla nostra terra.
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Martedì 4 Marzo: (Esercizi spirituali)
La preghiera
Gesù si lascia afferrare dallo Spirito Santo e da Lui immergere nel
cuore del Padre per essere trasformato nella sua umanità in amore,
luce, giustizia, pensiero, desiderio del Padre. Possiamo paragonare la
preghiera di Gesù all’azione del fabbro. Questi prende il ferro con le
pinze, lo immerge nel fuoco, lo fa divenire fuoco, lo lavora con arte
e scienza per farne un utensile secondo le sue necessità. Lo Spirito
Santo è il Fabbro divino. Prende l’umanità di Gesù, la immerge nel
fuoco della santità del Padre, se ne serve secondo la volontà del Padre.
Senza questo battesimo e questa immersione nel fuoco eterno del Padre
anche l’umanità di Gesù sarebbe poco malleabile per il perfetto
compimento della volontà del Padre.
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Mercoledì 5 Marzo: (Esercizi spirituali)
Il digiuno
Il vero digiuno che il Signore chiede è privare il cuore, la mente,
il corpo da ogni disobbedienza e ogni vizio, da ogni trasgressione
dei suoi Comandamenti. Vuole che il suo discepolo sia colmato
di verità, giustizia, carità, Spirito Santo, perché vengano prodotti
tutti i suoi frutti di pace, gioia, amore, benevolenza, compassione,
unità, misericordia, e ogni altro bene. Il Signore, per mezzo del
profeta Isaia, così purifica il digiuno. Lui non vuole cenere e stracci e
privazione da qualche alimento. Lui chiede, per chi vuole digiunare,
la perfetta osservanza di ogni sua Parola. Per noi, discepoli di Gesù,
il vero digiuno dovrebbe consistere nell’obbedienza a tutto il Discorso
della Montagna. Se la Quaresima ci portasse a questo digiuno, sarebbe
veramente una Quaresima vissuta secondo verità e giustizia, purezza
di amore davanti a Dio e all’umanità intera.
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Giovedì 6 Marzo: (Esercizi spirituali) Allora si riunirono gli apostoli e gli anziani per esaminare questo problema.
Se oggi c’è una cosa che va fatta con somma urgenza è la liberazione
della fede da ogni sentimentalismo di pensiero umano. Guai a
fondare la fede sulla volontà dell’uomo. L’essere precede la volontà.
È la volontà che si deve adeguare all’essere, mai l’essere alla volontà.
Volere adeguare l’essere alla volontà conduce alla morte della vera
fede. Oggi la fede sta morendo per questo stolto adeguamento.
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Giovedì 12 Marzo: È parso bene, infatti, allo Spirito Santo e a noi,
Oggi moltissime decisioni “dogmatiche”, cioè di “purissima verità”,
non sono prese nello Spirito Santo perché sono in evidente contrasto
con la rivelazione, con la sana dottrina, la vera moralità che è
obbedienza alla Parola. Poiché sono pensieri dell’uomo e non verità
dello Spirito Santo, altro non fanno che creare tanta confusione
nei cuori. Sono pensieri di tenebre e non di luce.
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Giovedì 19 Marzo: Durante la notte apparve a Paolo una visione: era un Macèdone che
lo supplicava: "Vieni in Macedonia e aiutaci!". Dopo che ebbe questa
visione, subito cercammo di partire per la Macedonia, ritenendo che
Dio ci avesse chiamati ad annunciare loro il Vangelo.
Un discepolo di Gesù deve essere sempre capace di ascoltare il grido
di aiuto che lo Spirito Santo fa giungere a lui attraverso la voce
dell’uomo. Potrà ascoltare lo Spirito, se Lui cammina nello Spirito.
Se è senza lo Spirito Santo nel suo cuore, l’uomo potrà anche gridare,
mai però sarà ascoltato. Ha piombo fuso nel suo orecchio e nessun
grido o gemito dello Spirito Santo giungerà al suo cuore.
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Giovedì 26 Marzo: Verso mezzanotte Paolo e Sila, in preghiera, cantavano inni a Dio,
mentre i prigionieri stavano ad ascoltarli. D'improvviso venne un
terremoto così forte che furono scosse le fondamenta della prigione;
subito si aprirono tutte le porte e caddero le catene di tutti.
Quando il discepolo dona la sua vita al Padre, per Cristo, nello
Spirito Santo, la vita è donata in ogni suo momento. Cuore, mente,
volontà, anima, sentimenti, desideri devono essere dati al Signore,
perché Lui se ne serva per la redenzione di molti cuori. A nulla può
servire qualsiasi autovettura, se il proprietario non potesse disporre
di essa secondo la sua volontà. Lui la usa. L’autovettura si lascia usare.
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Giovedì 2 Aprile: Allora i fratelli, durante la notte, fecero partire subito Paolo e Sila
verso Berea. Giunti là, entrarono nella sinagoga dei Giudei. Questi
erano di sentimenti più nobili di quelli di Tessalònica e accolsero
la Parola con grande entusiasmo, esaminando ogni giorno le Scritture
per vedere se le cose stavano davvero così.
Paolo è tutto consegnato al suo Signore. Se il suo Signore vuole che
lui predichi il Vangelo in un luogo, lui rimane in quel luogo finché è
volontà del Signore che vi rimanga. Se il Signore vuole che lui si rechi
altrove, lui lascia e va dove il Signore lo manda. Lui vive alla maniera
di Gesù. Se il Padre lo manda a Cafàrnao, Lui si reca a Cafàrnao. Se il
Padre lo manda in Giudea, Lui si reca in Giudea.
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Giovedì 17 Aprile: Una notte, in visione, il Signore disse a Paolo: "Non aver paura;
continua a parlare e non tacere, perché io sono con te e nessuno
cercherà di farti del male: in questa città io ho un popolo numeroso".
Così Paolo si fermò un anno e mezzo, e insegnava fra loro la parola
di Dio.
Il conforto dello Spirito Santo o la consolazione da parte del Signore
sono energia divina che si riversa sul missionario di Gesù e gli
infonde nuovo vigore e ogni forza per continuare la battaglia per
il compimento della divina volontà che lui è chiamato a realizzare
per tutti i giorni della sua vita. Questa divina modalità deve essere
vissuta anche dal missionario verso gli altri missionari e verso ogni
fedele in Cristo Gesù. Una comunità nella quale regna la consolazione
è capace di qualsiasi progresso spirituale.
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Giovedì 23 Aprile: [Paolo] Entrato poi nella sinagoga, vi poté parlare liberamente
per tre mesi, discutendo e cercando di persuadere gli ascoltatori di ciò
che riguarda il regno di Dio.
È il ministro della Parola il vivificatore della comunità. Se la sua
luce cresce, il popolo cresce. Se la sua luce diminuisce, il popolo si
abbandona al pensiero del mondo. Se la luce del ministro della
Parola si spegne, il popolo cammina nell’oscurità. Grande è la responsabilità del ministro della Parola. Oggi i ministri della
Parola hanno rinunciato ad essa. Il popolo sta rinunciando a Cristo.
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Giovedì 30 Aprile: Il primo giorno della settimana ci eravamo riuniti a spezzare il pane,
e Paolo, che doveva partire il giorno dopo, conversava con loro e
prolungò il discorso fino a mezzanotte.
Il giorno del Signore dovrà essere dedicato dal cristiano a nutrire il
suo cuore di Spirito Santo, la sua anima di Eucaristia, la sua mente
di Parola del Signore. Non basta allora partecipare alla Santa Messa
in modo fugace e sbrigativo, cercando quella più utile per poi dedicarsi
alle proprie attività. Urge consacrare tutto questo giorno allo spirito e
all’anima. Poi ogni altra cosa verrà con semplicità.
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Giovedì 7 Maggio: E ora, ecco, io so che non vedrete più il mio volto, voi tutti tra i quali
sono passato annunciando il Regno.
Paolo è ministro di Cristo e amministratore dei misteri di Dio.
Con ogni persona sempre si relaziona dalla volontà di Dio e nel più
grande rispetto di essa. Lui porta tutti nel cuore, ma per porli nel cuore
di Cristo Gesù. Per questa ragione sia che parta e sia che rimanga
è sempre con quanti lui ha evangelizzato. Basta leggere le sue
Lettere e si potrà notare che nessuna persona è da lui dimenticata
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Giovedì 14 Maggio: Così tutti verranno a sapere che non c'è nulla di vero in quello che
hanno sentito dire, ma che invece anche tu ti comporti bene,
osservando la Legge.
Ogni discepolo di Gesù deve sempre separare il luogo dove la fede
non si può vivere dal luogo in cui essa si può vivere; il luogo in cui
si può obbedire al Signore e il luogo nel quale l’obbedienza
è impossibile. Fuggire le occasioni prossime di peccato questo
significa: evita i luoghi dove è impossibile vivere la fede.
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Giovedì 21 Maggio: Dopo il mio ritorno a Gerusalemme, mentre pregavo nel tempio,
fui rapito in estasi e vidi lui che mi diceva: "Affréttati ed esci presto
da Gerusalemme, perché non accetteranno la tua testimonianza su
di me".
Perché Paolo non deve più vivere? Perché ha abbandonato la
maschera del Dio di Abramo e ha indossato il vero Volto del Dio di
Gesù Cristo. È questa la sua colpa e per essa deve morire. Chi uccide
l’adoratore di un altro Dio, è sempre un falso adoratore e
un falso uomo.
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Giovedì 28 Maggio: "Il prigioniero Paolo mi ha fatto chiamare e mi ha chiesto di condurre
da te questo ragazzo, perché ha da dirti qualche cosa".
Quando i fratelli decisero di uccidere Giuseppe, il Signore si servì
prima di uno dei fratelli perché gli fosse risparmiata la vita. Poi
si servì di un altro suo fratello perché fosse venduto agli Ismaeliti
che andavano a vendere i loro prodotti agli Egiziani. L’uomo diviene
strumento inconscio del grande progetto del Signore di elevare
Giuseppe a viceré in Egitto. Vie misteriose e arcane.
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Giovedì 4 Giugno: Ma quando egli si mise a parlare di giustizia, di continenza e del
giudizio futuro, Felice si spaventò e disse: "Per il momento puoi
andare; ti farò chiamare quando ne avrò il tempo".
Separare la fede dalla Parola e la morale dall’obbedienza alla Parola,
e fede e morale anche dalla grazia, è il più grave dei delitti che si
possano commettere contro Dio e contro l’uomo. Chi non vuole
macchiarsi di questo peccato satanico, deve necessariamente
unire la fede e la morale alla Parola di Dio, compiuta da Cristo
e in Cristo, e inoltre deve unire fede e morale alla grazia che
rigenera, eleva, santifica.
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Giovedì 12 Giugno: E Agrippa disse a Festo: "Vorrei anche io ascoltare quell'uomo!".
Il desiderio di ascoltare Paolo cambia lo stato religioso di Agrippa.
Se prima era ignorante o superficialmente informato, con la narrazione
che gli farà Paolo entrerà nella piena conoscenza del mistero di Cristo
Gesù. Vale anche per lui la regola annunziata da Gesù Signore: chi
crederà, sarà battezzato, sarà salvo. Chi non crederà sarà condannato.
Per Agrippa è giunta l’ora della decisione.
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Giovedì 18 Giugno: Credi, o re Agrippa, nei profeti? So che ci credi». E Agrippa a Paolo:
«Per poco non mi convinci a farmi cristiano!».
Agrippa dialoga con Paolo. Non si chiude alla grazia, ma il rispetto
umano è più forte della sua volontà. Per aderire a Gesù Signore ci
si deve liberare da tutto e da tutti, se è necessario anche del regno.
Ma il re è troppo attaccato alla sua persona e alle sue cose. Troppe
spine sono nel suo cuore e impediscono che la Parola di Paolo possa
produrre frutti. La terra per lui vale più del cielo.
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Giovedì 25 Giugno: Paolo allora, alzatosi in mezzo a loro, disse: "Uomini, avreste dovuto
dar retta a me e non salpare da Creta; avremmo evitato questo
pericolo e questo danno...
Dal giorno in cui la luce di Gesù Risorto lo ha avvolto, Paolo è stato
sempre dalla voce dello Spirito Santo. Per questa sua obbedienza il
Padre ha dato la salvezza a molti cuori. Per questa sua obbedienza
ha salvato tutti coloro che si trovavano sulla nave. Per amore verso
Paolo il Signore non ha permesso che alcuno venisse inghiottito
dalle acque. La nave porterà tutti vicino alla riva.
Paolo trascorse due anni interi nella casa che aveva preso in affitto e
accoglieva tutti quelli che venivano da lui, annunciando il regno di Dio
e insegnando le cose riguardanti il Signore Gesù Cristo, con tutta
franchezza e senza impedimento.
I profeti del Dio vivente, i missionari di Cristo Gesù, sono vera grazia
di salvezza. Il Signore sacrifica la loro vita perché quanti sono dal
cuore indurito possano convertirsi e rientrare nella fedeltà
all’alleanza. Profeti e missionari oltre che essere grazia di salvezza,
sono testimoni per l’eternità della fedeltà del Signore ad ogni sua
promessa, giuramento, oracolo, parola. Quanto Lui ha detto, lo ha
adempiuto.
Conclusione della Catechesi: La salvezza del mondo – e anche della Chiesa – oggi è da ogni
singolo discepolo di Gesù che si mette in ascolto della voce dello Spirito
Santo e decide di essere vero testimone non di Cristo Gesù, ma della
bellezza, forza, potenza di redenzione che possiede il suo Vangelo,
se vissuto in ogni sua Parola. Chiesa, Spirito Santo, Cristo Gesù,
Vangelo sono e devono rimanere una cosa sola in eterno.
Che la Madre di Dio e Madre nostra, gli Angeli e i Santi, ci prendano
per mano e ci facciano veri testimoni della potenza di salvezza che è nel
Vangelo di Gesù Signore.
File completo della Catechesi comunitaria 2019-2020